articolo a cura di: Chiara Barone
La più grande agenzia foto giornalistica del mondo festeggia quest’anno i suoi 70 anni. Parliamo ovviamente della Magnum Photo, fondata a Parigi e a New York da Robert Capa, Henri Cartier-Bresson, George Rodger e David Seymour nell’aprile del 1947. Per l’occasione è stata allestita una mostra in tre sezioni che ha intrapreso un tour globale nel giugno 2017 ed è sbarcata a Roma il 7 febbraio 2018. Questa rappresenta la prima tappa europea ed unica tappa italiana. La mostra dal titolo “Magnum Manifesto” è ospitata dal Museo dell’Ara Pacis dal 7 febbraio al 3 giugno 2018.
Noi di Photo Experience Pisa abbiamo avuto il piacere di visitare questa incredibile mostra, che raccoglie le fotografie più interessanti dei grandi maestri della fotografia come Bresson e Koudelka ma dà spazio anche ai nuovi volti dell’agenzia come i giovanissimi Bieke Depoorter e Jonas Bendiksen. La mostra raccoglie parte del lavoro realizzato in tutti questi anni , gettando uno sguardo nuovo ed approfondito sulla storia e sull’archivio dell’agenzia.
Sono infatti presenti alla mostra non solo splendide fotografie, ma è possibile apprezzare anche una serie di proiezioni, riviste, articoli di giornali e vari libri realizzati nel corso del tempo, selezionati dal curatore della mostra, Clément Chérouxper che ci guidano verso quella che è l’idea di fondo dell’esposizione, ovvero mostrare ogni fotografia nel contesto storico, sociale e politico che l’ha concepita.
Il percorso espositivo è suddiviso in tre sezioni che analizzano i cambiamenti della società in tre differenti periodi storici.
La prima parte dal titolo “1947-1968: Diritti e rovesci umani” che si concentra sugli ideali di libertà, uguaglianza e partecipazione che emersero dopo la seconda guerra mondiale e sulla difesa del concetto di “universalità”. Per questa sezione ricordiamo i lavori di Werner Bischof “Generazione X” e ‘”Fotografie di Famiglia” di Elliott Erwitt.
Successivamente un corridoio multimediale divide la seconda e la terza parte e confronta due diversi aspetti dei lavori dei fotografi: da una parte ci sono i lavori personali, dall’altra parte ci sono i lavori su richiesta, per conto soprattutto di aziende e società in ambito pubblicitario.
La seconda parte “1969 -1989: Un inventario di differenze” Descrive invece il cambiamento dall’ottimismo del secondo dopoguerra, all’individualismo degli anni Ottanta. Emergono quindi le differenze all’interno della società, emerge in questa sezione soprattutto la solitudine , l’alienazione e il concetto di “diverso” che diventa interessante e oggetto di studio dei fotografi Magnum. In questa sezione risaltano i lavori “Gypsies” di Josef Koudelka e “Funeral Train” di Paul Fusco.
Infine nella terza parte dal titolo “1990 – 2017: Storie della Fine” la Magnum racconta la fine di un’epoca e il cambiamento della società dalla caduta del muro di Berlino, all’avvento della globalizzazione. In quest’ultima sezione sono da notare i lavori di Jonas Bendiksen (autore della foto simbolo della mostra), Alessandra Sanguinetti e Bieke Depoorter.
Per tutti coloro che non potranno visitare la mostra, segnaliamo la possibilità di acquistare il libro che l’accompagna dal titolo “Magnum Manifesto”, redatto da Contrasto e che può essere acquistato direttamente al museo oppure online.
Da questo link è possibile accedere al sito del museo dell’ Ara Pacis, dove potrete trovare tutte le informazioni sulla mostra, i biglietti e gli orari di apertura.
http://www.arapacis.it/it/mostra-evento/magnum-manifesto
Vi ricordiamo che la mostra è esposta a Roma fino al 3 Giugno e vi lasciamo con una frase di Wayne Miller:
“Magnum è un’organizzazione tenuta insieme da un’intangibile colla di sogni e speranze”