Domenica 4 Febbraio siamo andati a Roma a visitare l’importantissima e immancabile mostra “I Grandi Maestri – 100 Anni di Fotografia Leica” presso il complesso del Vittoriano.
Tale mostra celebra il centenario della macchina fotografica Leica, un must have dell’epoca che ha conquistato reporter di fama mondiale e semplici appassionati.
Oltre 350 stampe d’epoca in mostra, divise in sedici sezioni che intrecciano ordine tematico e cronologia, in un percorso che accompagna il visitatore in un viaggio nel tempo e nella storia attraversando generi e paesi, proponendo gli scatti dei più celebri fotografi del mondo, con uno sguardo privilegiato sull’Italia. Accanto alle immagini di Gianni Berengo Gardin, l’esposizione romana dedicherà spazio anche alle fotografie di altri interpreti italiani d’eccezione come Piergiorgio Branzi, Paolo Pellegrin, Valerio Bispuri e Lorenzo Castore, oltre a vere e proprie icone del ‘900, dal Miliziano colpito a morte di Robert Capa al ritratto del Che di Alberto Korda fino al celebre scatto di Eisenstaedt del bacio a Times Square del 1945.
Oltre alle stampe, in esposizione anche locandine vintage, riviste, prime edizioni di libri. Per la prima volta si indaga la grande rivoluzione che la Leica ha portato alla fotografia. L’esposizione è organizzata in 16 sezioni che intrecciano insieme l’ordine tematico con la cronologia, in un percorso che va dalla nascita della prima fotocamera fino alle più recenti visioni. Dal fotogiornalismo di guerra alla foto di propaganda, fino all’utilizzo della Leica nella moda dove ha realizzato un’altra rivoluzione: la fotografia in studio è stata sostituita con quella in strada.
La compatta Leica, il primo apparecchio 35mm inventato dall’ingegnere ottico Oskar Barnack nel 1914, rivoluziona il mondo della fotografia fino a quel momento dominato dai pesanti apparecchi fotografici che fissavano le immagini su lastre di vetro. Maneggevole e facile da usare la Leica s’impone presto nel mercato guadagnandosi la fedeltà di schiere di fotografi e reporter: uno dei primi affezionatissimi è Erich Salomon, che nel 1930 fu il primo fotogiornalista a portare una Leica negli Stati Uniti e ha utilizzarla durante la Guerra civile spagnola. «Le altre macchine fotografiche che ho provato mi hanno sempre convinto a ritornare a lei… Finché farò questo lavoro, questa è la mia macchina fotografica»diceva Henri Cartier-Bresson, tra i primi fotografi ad adottarla per non abbandonarla mai più. Mentre per Gianni Berengo Gardin: «La Leica, con la sua capacità di agire e di farlo velocemente, è per me ciò che la penna è per lo scrittore».